QUAL È IL LUOGO IDEALE PER APRIRE UN SALONE D’ACCONCIATURA?

Pro e contro del centro storico e dei… centri commerciali

C’è chi dice che sia il centro storico il luogo ideale, c’è chi preferisce i grandi centri commerciali. Sono questi i posti più ambiti per aprire un salone d’acconciatura che voglia farsi notare e conquistare tanta, tantissima clientela. La domanda è: quale posto scegliere? Qual è il luogo ideale? Proviamo a fare la somma dei pro e contro di tre tipi di zone cittadine.

IL CENTRO STORICO

In genere, il centro storico, soprattutto nei piccoli abitati, costituisce un’isola pedonale di grande passaggio. È qui che si trovano i negozi più eleganti. Non ci si arriva con la macchina, ma la gente ama passeggiare per le vie e soffermarsi davanti alle vetrine, anche la vostra.

I “pro” di un salone in un centro storico

  • Clientela, spesso internazionale, abituata a spendere in negozi di lusso.
  • Passaggio di pubblico e visibilità dell’insegna.
  • Vicinanza di altre attività e uffici, con i loro potenziali clienti.

I “contro” di un salone nel centro storico

  • Difficoltà di accesso con la macchina.
  • Alti costi di affitto o acquisto immobile.
  • Concorrenza elevata.
  • In genere, lo spazio a disposizione è scarso: è difficile suddividere il salone in aree destinate ai diversi servizi e garantire al cliente la giusta privacy.

LA ZONA PERIFERICA

C’è periferia e periferia. Quello che conta per chi cerca il luogo ideale dove aprire il proprio salone non è l’eleganza del quartiere, ma “cosa c’è” nel quartiere. Il quartiere che fa per voi ha tanti uffici ed esercizi commerciali: la vostra sarà una zona popolata soprattutto durante la settimana, nei giorni lavorativi. I potenziali clienti, oltre a quelli che vivono vicino al futuro salone, sono soprattutto le persone che lavorano nella zona. Pro e contro sono speculari a quelli di un salone del centro storico…

I “pro” di un salone in una zona periferica

  • Possibilità di organizzare il salone su spazi ampi per creare una vera e propria Spa del benessere.
  • Accessibilità dei costi di affitto o acquisto dell’immobile.
  • Facilità di accesso alla zona con la macchina.

I “contro” di un salone in una zona periferica

  • Per catturare la clientela, occorre spendere in pubblicità: perfetta la comunicazione sul territorio con cartelloni e volantini.
  • Occorre investire molto nella vetrina del salone, utilizzando immagini moda sempre aggiornate per distinguersi e attirare nuovi clienti.

IL CENTRO COMMERCIALE

Inutile raccontarci bugie: per accedere ai grandi centri commerciali occorre essere affiliati a un grande gruppo o aver scelto il franchising. Una scelta che in Italia stenta a decollare. Ma… i guadagni all’interno di questi centri sono assicurati. I “pro”? Facile: sommate tutti quelli del centro storico a quelli dell’area periferica! Un unico “contro”: l’identità del vostro salone sarà forte, ben riconoscibile, ma standard.

GESTIRE UN SALONE D’ACCONCIATURA È IMPEGNATIVO? NON COMPLICARTI LA VITA, SCEGLI EXAGON!

Quali servizi ti fanno guadagnare di più in salone?

Come fai a sapere quanto fattura (e quanto ti costa) ogni tuo collaboratore?

Bastano pochi “click” per tenere tutto sotto controllo, anche da casa.

Marco D’Antoni, direttore artistico dei saloni Vertigine a Roma, ci spiega perché ha scelto il programma gestionale Exagon.

“Oggi bisogna avere protocolli, procedure lavorative per affrontare la vita professionale in salone. Il tempo dell’improvvisazione è finito” – racconta Marco.

“Ogni ruolo deve essere ben strutturato in base alle competenze di ciascuno, dal lavatesta al tavolo tecnico. L’obiettivo principale è quello di snellire e accelerare il lavoro”.

Marco, tu come hai fatto?

“Adottando una mentalità manageriale. In ogni azienda che si rispetti bisogna monitorare il ‘break even’, due parole inglesi che esprimono un concetto semplice e immediato: il ‘break even’ indica quanti prodotti e servizi devi vendere per coprire i tuoi costi.  Devi monitorare tutto per non avere sorprese a fine mese. Io ho scelto il programma gestionale Exagon: in pochi click posso controllare quanto rende ogni singolo collaboratore nei nostri saloni”.

Cosa ne pensano i tuoi collaboratori?

“Apprezzano la trasparenza: in salone ogni costo viene reso noto a tutti i collaboratori con riunioni periodiche. Teniamo incontri giornalieri, settimanali e mensili nelle quali ogni ragazzo e ragazza apprende qual è l’obiettivo da raggiungere… e ciascuno sa quante provvigioni prenderà a seconda di quello che ha saputo fare”.

Quando utilizzi il programma gestionale?

“Sempre, per tutto. Da casa posso monitorare ogni giorno il rendimento dei collaboratori e il budget di tutti i miei saloni. Il programma Exagon è semplice e intuitivo: ti viene voglia di usarlo perché ti semplifica la vita. È indispensabile per il discorso ‘cassa’: vedi subito dove va il fatturato e, soprattutto, dove viene costruito”.

QUANDO LE “FAKE NEWS” COLPISCONO TE

In un mondo dove c’è ancora chi crede che la terra sia piatta, non è difficile immaginare che la disinformazione e le notizie false si diffondano più velocemente di quelle vere. Solo che a volte non colpiscono gli altri, ma proprio te, la tua azienda o il settore in cui lavori.

Secondo uno studio di  Reuters Institute e Oxford University i più popolari siti di fake news hanno un pubblico che va dal 3,1% all’1%. Percentuali contenute, se si pensa che repubblica.it e corriere.it raggiungono con le loro notizie più della metà degli internauti italiani, ma in grado di fare danni incalcolabili.

Che fare quando accade?

Ecco i consigli di Marino Pessina, Ceo della Eo Ipso Comunicazione.

  • Il passo più ovvio è procedere con una denuncia per diffamazione. Il problema è che, in questo caso, con i tempi lunghi della giustizia, la notizia falsa resta online tanto tempo senza essere sconfessata.
  • Chiedere che le notizie vengano rimosse segnalandole sui social come false e facendo fare la stessa segnalazione dai propri collaboratori.
  • Preparare e diffondere il più velocemente possibile un comunicato stampa per denunciare l’attacco, spiegare quale sia realmente la situazione e illustrare le azioni che sono state intraprese, o che si intende mettere in atto, per fermare l’attacco.
  • Per essere efficaci serve un monitoraggio costante di ciò che viene pubblicato sui social, sul web e sui media in generale, in modo da poter agire istantaneamente.
  • Quando si è al centro delle “fake news” ci si trova in uno scenario da vera e propria comunicazione di crisi: quindi, se la situazione è particolarmente grave, pensate anche a una conferenza stampa. Il vostro ufficio stampa, soprattutto se costituito da giornalisti, è una fonte autorevole per i media.
  • Se non siete stati attaccati direttamente, ma stanno diffondendo notizie false sul vostro settore merceologico che possono creare problemi al vostro business, raccontate come stanno veramente le cose: una nota o un comunicato stampa da mandare a redazioni, agenzie di stampa, radio, tv e testate on line, e una serie di post per parlare sui social network. Qualsiasi canale è utile per diffondere la vostra voce. Mandate la vostra comunicazione a tutti.
  • Non state zitti!